PROTEZIONE SOLARE PER I TUOI OCCHI

Come scegliere gli occhiali da sole

Gli occhiali da sole (che l’ UE ha classificato come D.P.I., Dispositivi Protezione Individuale) devono consentire una adeguata filtrazione dalla radiazione solare sia visibile (400-700nm) che dalla radiazione ultravioletta (invisibile 400nm ) ma non solo.  Svolgono anche un compito di protezione “fisica” dell’occhio. Devono infatti proteggerlo dall’aria, dal vento, dai pollini (l’uso dell’occhiale da sole nei soggetti allergici si traduce infatti in una minore quantità di pollini che raggiungono gli occhi) e dalla polvere. Indispensabili per chi indossa lenti a contatto e vuole eseguire attività “controvento” (bicicletta, moto, etc.) che asciugherebbero il film lacrimale e favorirebbero l’ingresso di pulviscolo, sono da considerare “obbligatori” nei bambini e negli adulti esposti alla radiazione solare.

Un esempio della rifrazione della luce in rapporto all’angolo di incidenza e alla lunghezza d’onda è al sito http://ww2.unime.it/weblab/ita/RefractionOfLight/lightrefract_ita.htm

Risulta quindi fondamentale una protezione in età precoce, ancor più che negli adulti. Fortunatamente sono già disponibili occhiali da sole anche per i piccoli al di sotto dei 3 anni, colorati, morbidi e con una resistenza e sicurezza a prova di bambino. L’impiego di occhiali da sole protettivi, iniziato in giovane età, deve poi proseguire per tutta la vita perché minimizzare l’esposizione alle radiazioni solari rallenta l’invecchiamento dei tessuti oculari e ritarda l’insorgenza delle malattie. La prevenzione deve essere più rigorosa in condizioni di particolare esposizione (sulla neve, etc) e nel periodo estivo, dove il naturale incremento della luminosità ambientale e della quantità dell’irradiazione ultravioletta può provocare fenomeni di abbagliamento e affaticamento degli occhi.

Come scegliere gli occhiali da sole: la montatura

Scegliere una montatura, magari di raffinato design, ma non adatta al proprio viso (o con lenti troppo piccole), che non consente una adeguata protezione nei confronti di raggi incidenti lateralmente e dall’alto vanifica i benefici dell’uso dell’occhiale da sole (è stato verificato che per effetto della luce riflessa fino al 2-5% dell’ultravioletto può arrivare all’occhio). La montatura dovrebbe quindi coprire bene il contorno degli occhi per non lasciare passare raggi solari lateralmente o dall’alto. Per esempio, in ambienti con forte irraggiamento solare (in alta montagna, sui ghiacciai, in mezzo al mare e ambienti simili), gli sciatori, gli alpinisti e gli skipper utilizzano da sempre occhiali molto scuri (spesso con lenti a specchio in quanto il potere filtrante di una lente viene aumentato di circa 1/4 di grado quando viene specchiata), a totale protezione ultravioletta, spesso chiusi lateralmente che come ci ricorda la già citata ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection), i raggi laterali possono raggiungere più facilmente l’epitelio germinativo del cristallino negli occhiali che non proteggono lateralmente l’occhio favorendo l’insorgenza della cataratta. Al contrario, soprattutto alla guida (i cristalli dell’auto già offrono una sufficiente protezione nei confronti dei raggi ultravioletti), una montatura che riduca il campo visivo laterale (con stanghette laterali troppo grosse o alte e lenti che causano distorsione dell’immagine ai lati) è sconsigliabile. La scelta della montatura va quindi ponderata a seconda delle proprie caratteristiche fisionomiche ed in rapporto al tipo di protezione che vogliamo avere in rapporto alle diverse esigenze di esposizione al sole, magari con l’utilizzo di differenti paia di occhiali ognuno specifico per tale scopo.

Come scegliere gli occhiali da sole: le lenti.

L’occhiale da sole di qualità, oltre a filtrare efficacemente la luce solare, deve permettere di vedere bene le immagini, senza distorsioni o riflessi e deve assorbire il 100% dei raggi UV e fino al 96% del violetto/blu. In quest’ultimo caso l’obiettivo, dal punto di vista della protezione, è di ridurre la quantità di luce Viola-Blu (radiazione compresa tra 380 e 500nm) che raggiunge l’occhio. La riduzione di questa componente porta ad una colorazione tendenzialmente marrone del filtro e la relativa enfatizzazione dei colori rosso-marroni. (Al fine di aumentare la protezione, l’assorbimento UV è stato esteso fino a 400 nm, comprendendo una piccola zona del visibile che ha scarsi effetti sulla visione. Per questo motivo, nonostante le norme stabiliscano che la radiazione ultravioletta si fermi a 380nm, parla comunemente di filtri UV400).
Per quello che concerne il colore delle lenti non esistono particolari condizionamenti e la scelta può essere fatta in rapporto al gusto personale. Va ricordato però che lenti intensamente colorate alterano la percezione cromatica e sono quindi poco indicate per guidare o lavorare, mentre vanno bene per il tempo libero. Fra i vari colori a nostra disposizione scegliamo quello che più è utile per la funzione specifica dell’occhiale, ricordando che:
• il GIALLO o l’ARANCIO, riducono la trasmissione dei raggi blu e falsano i colori, accentuano i contrasti, ma con il sole possono dare fastidio. Le lenti di questo colore sono consigliate per lo sci o in condizioni di bassa luminanza ambientale e basso contrasto (in caso di nebbia, pioggia o con il cielo coperto)
• le lenti BLU, dando una visibilità più simile al bianco e nero, sono consigliate a chi ha difficoltà a vedere da vicino e agli ipermetropi e sconsigliate nella guida e per tutte le attività che richiedono precisione visiva.
• le lenti ROSA hanno effetto riposante. Sono adatte per la correzione della vista per le lenti da sole graduate
• le lenti di colore GRIGIO sono riposanti e non alterano i colori dell’ambiente. Ma possono falsare la percezione delle distanze. Poco indicate quindi per la guida, sono adatte per ridurre l’abbagliamento a chi indossa le lenti a contatto.
• molto diffuse sono le lenti MARRONE che fanno risaltare il verde, offrono solitamente un’eccellente protezione dai raggi solari nocivi (non proteggono però in caso di forte luminosità come in alta montagna), favoriscono la messa a fuoco e sono anti-abbagliamento (a patto che la tonalità non sia troppo intensa). Sono consigliate per chi ha problemi di miopia.
• le lenti VERDi, sono molto riposanti, ma possono peggiorare il contrasto delle immagini. Sono sconsigliate ai miopi perché possono falsare la messa a fuoco degli oggetti e consigliate, come quelle BLU, per gli ipermetropi. Mettono in risalto il blu del cielo e del mare.

Il peso delle lenti è per qualcuno, soprattutto nei soggetti con ametropie importanti, un fattore limitativo oggi ottimamente risolto con l’utilizzo di lenti in materiale plastico (policarbonato) dotate di peso decisamente inferiore rispetto alle tradizionali lenti in cristallo con contemporanea identica qualità e protezione dagli UV. Infine se si vuole mantenere la correzione di difetti elevati con lenti in vetro, si deve ricordare che loro peso e la loro forma condiziona necessariamente la scelta la montatura, problema che ancora più si presenta nella necessità di doverle sostituire se si passa da un ambiente fortemente illuminato ad uno a bassa luminanza. Per tali esigenze, sono state progettate le lenti di tipo fotocromatico, che diventano progressivamente più scure di ( 20-40%) a seconda della maggior esposizione alla luce che sono efficacemente in grado di proteggere l’occhio dai raggi UV. Per i soggetti con iridi chiare e per quelli con particolare fotofobia, in spiaggia o in montagna, nonché oggi pressoché utilizzate negli sport acquatici, nel ciclismo, nel golf, nello sci, nello lo jogging e in tutte quelle condizioni in cui è facile che la luce solare si rifletta su superfici abbaglianti, sono state progettate le lenti lenti polarizzate, che oltre a fermare i raggi ultravioletti, sono in grado di filtrare ed eliminare gli effetti della luce polarizzata, emessi da superfici lucide (la superficie dell’acqua, oppure la sabbia rovente, o la strada assolata) aumentando il contrasto e migliorando la percezione dell’immagine. Le lenti polarizzate consentono, annullando l’abbagliamento del riflesso, a vedere oltre il riflesso stesso, dove l’occhio nudo non può arrivare: attraverso i vetri dell’auto, la foschia, l’acqua abbagliante. Per motivi particolari, come alla guida per esempio, si possono scegliere le lenti con sfumatura degradante (infatti lo sono già i parabrezza delle auto), che per la loro caratteristica consentono un efficace protezione dall’abbagliamento dato dal cielo, pur consentendo di mantenere un ottimale livello di luminanza verso il suolo ed in direzione frontale. Infine l’ultimo ritrovato della tecnologia sono le lenti alla melanina disponibili con colorazioni al 60% e all’80%, assorbono completamente le radiazioni UVA e UVB ed il 95% della luce Blu ad alta energia compresa tra i 400 e 500 nm. In queste lenti viene infatti inclusa della melanina sintetica, in grado di potenziare l’azione della naturale proteggendo la pelle e occhi dalla radiazioni solari, preservando la cute intorno agli occhi daII’invecchiamento precoce dovuto all’esposizione al sole, contribuendo così a ritardare la formazione delle rughe. La melanina consente inoltre di assorbire progressivamente le radiazioni visibili nocive in proporzione alla loro pericolosità (I’UV più del Viola, il Viola più del Blu , il Blu più del Verde e così via) e garantisce una percezione dei colori più vicina a quella reale e di conseguenza una visione più nitida e riposante.

RACCOMANDAZIONI GENERALI

Sole si, ma senza esagerare altrimenti diventiamo “polli arrosto”.
Un “bagno caldo di sole” provoca certamente stimoli benefici, tra cui la sintesi della vitamina D e la liberazione di citochine, oltre che psicologici. Ma è opportuno per una corretta esposizione, ricordare che:

• I raggi ultravioletti passano attraverso le nuvole (oltre il 90%)
• La neve o le superfici bianche riflettono più dell’80% dei raggi UV
• I raggi UV aumentano aumentando con l’altitudine
• Sotto l’ombrellone si ricevono più del 50% dei raggi UV
• Il 95% dei raggi UV penetra nell’acqua
• Il la dose annuale di UV dei lavoratori al coperto è del 10-20% di quella dei lavoratori all’esterno
• Il 50% dei raggi UVB arriva sulla terra tra le 11.00 e le 15.00, ora legale, pertanto evitando l’esposizione in questo intervallo si risparmia il 50% del fotodanneggiamento indotto dagli UVB. Gli occhi devono essere protetti dalla radiazione ultravioletta evitando di esporsi nelle ore centrali della giornata ed utilizzando occhiali da sole adeguati (vedi oltre)
• la sabbia riflette sino al 25% dei raggi UV
• L’uso degli occhiali lenti UV assorbenti e del cappello con tesa diminuisce l’irradiazione a livello del capo e degli occhi con netta riduzione dei danni descritti a carico della vista, inoltre può prevenire i tumori fotoindotti del volto, i più frequenti.
• L’uso di cosmetici o di profumi in particolare nell’area perioculare deve essere evitato prima di esporsi al sole poiché possono contenere sostanze fotoattive, cioè che potenziano il danno dei raggi solari.
• Non usare salviette profumate per la detersione del sudore e la pulizia del corpo durante l’esposizione solare.
• Alimentazione corretta e multivariata. Vitamine e sali minerali aiutano a combattere l’accumulo dei cosiddetti “radicali liberi” che possono danneggiare le diverse strutture oculari e soprattutto la retina. Queste sostanze definite “antiossidanti ” sono la vitamina A, C ed E, il betacarotene e la luteina, elementi come lo zinco e il selenío. Si trovano nella frutta come arance, kiwi, albicocche e nella verdura come peperoni, pomodori, carote e soprattutto quella a foglia verde come spinaci, broccoli, lattuga ecc. E’ dunque consigliabile consumare abbondanti porzioni di questi alimenti che prevengono anche la degenerazione maculare senile.