ORIONE OPHTHALMIC LIGHT EYE
L’ occhio secco è tra le condizioni patologiche più frequenti in oftalmologia.
Alle varie metodiche terapeutiche per la cura dell’occhio secco, si è aggiunta recentemente una procedura basata sull’utilizzo della luce pulsata, una tecnologia già nota e utilizzata in ambiti differenti da quello oftalmologico come, ad esempio, quello dermatologico (ringiovanimento cutaneo, rimozione macchie, trattamento rosacea e couperose, epilazione definitiva).
Che cosa si intende per “sindrome da occhio secco” (o dry eye syndrome se si utilizza una terminologia anglosassone) legata all’alterazione del film lacrimale???
«Il problema definito “occhio secco” è legato alla disfunzione delle ghiandole di Meibomio (MGD, Meibomian Gland Dysfunction), che non permette alla lacrima di svolgere il proprio ruolo protettivo e lubrificante nei confronti della superficie oculare, con conseguente bruciore, fastidi o danni di varia entità». La MGD è a sua volta causata da una catena di altre disfunzioni, tra cui la blefarite (infiammazione del bordo palpebrale libero strettamente correlata alla sindrome da occhio secco), che finora è sempre stata considerata una malattia cronica, per la quale non esisteva una cura, ma soltanto rimedi a base di cortisone e antibiotici».
La IPL o luce pulsata Orione, tecnologia avanzata e ultraspecialistica di ultima generazione, rappresenta oggi un nuovo strumento terapeutico per la cura della blefarite ed apporta una formidabile arma in più allo Studio Oculistico Brusasco, ponendolo come punto di riferimento per la cura e la diagnosi dell’ occhio secco.
Uno specifico filtro ottico, intercambiabile, previene ogni possibile danneggiamento della pelle da parte di raggi UV e determina la profondità di penetrazione nella cute, la luce viene applicata ai tessuti e assorbita dai mitocondri, i quali aumentano la sintesi proteica e la proliferazione cellulare, accelerando la riparazione tessutale ed aumentando la sintesi dell’ATP (forma di energia per le cellule).
Scioglie l’anormale secreto delle Ghiandole del Meibomio, favorendo la fuoriuscita del meibum solidificato (secreto ghiandolare troppo denso per poter mischiarsi nel film lacrimale), eliminando i batteri ed il Demodex (parassita che provoca una forma di blefarite).
Si presume inoltre che alteri la stimolazione delle fibre nervose, interrompendo così quei circuiti che sono alla base del dolore infiammatorio e neuropatico stimolando le fibre parasimpatiche, aumenta l’attività delle ghiandole.
Diminuisce i mediatori infiammatori cutanei. Migliora la morfologia cellulare e di conseguenza la funzionalità delle Ghiandole del Meibomio, riscaldandole e disostruendo i suoi orifizi posti proprio dietro le ciglia.
Come nasce l’idea di utilizzare la luce pulsata per curare questa patologia?
Alcuni anni fa, negli Stati Uniti, il dottor Rolando Toyos di Memphis iniziò ad utilizzare la luce pulsata per il ringiovanimento del viso… Dopo i primi trattamenti notò che, usando questa tecnica su pazienti che avevano la blefarite, questi mostravano e riferivano netti miglioramenti.
Iniziò perciò alcuni studi per approfondire l’ argomento blefarite e occhio secco e potenziali correlazioni, scoprendo che la causa principale era rappresentata da piccoli vasellini presenti sia in profondità che sul bordo della palpebra, e che producono una sostanza infiammatoria provocante la disfunzione delle ghiandole di Meibomio.
La luce pulsata va a chiudere questi vasellini, oltre a stimolare anche a livello nervoso la ghiandola lacrimale, per cui la blefarite e l’occhio secco migliorano.
“Orione Ophthalmic Light Eye” presenta caratteristiche del tutto innovative rispetto alle altre macchine presenti sul mercato, offrendo la possibilità di arrivare a 50 joule/cm2 di potenza ed incrementare la velocitá dell’impulso da 1 a 15 ms.
Questo é possibile grazie ai ben tre diversi sistemi di raffreddamento – ad aria, ad acqua e a cooling gel – che ci permettono di lavorare a potenze molto più elevate senza i disconfort lamentati dai pazienti con le precedenti tecnologie.
L’altra importante novità è la presenza di due manipoli di diverse dimensioni:
- il più grande per il corpo o il viso, quindi per il ringiovanimento cutaneo in senso ampio;
- il più piccolo, invece, si adatta meglio a essere utilizzato intorno all’occhio, proprio per la sua dimensione ridotta.
Altra caratteristica importantissima di questo strumento innovativo è la possibilità di lavorare con diversi filtri, per decidere a che profondità agire nel tessuto, assieme a quella di scegliere se utilizzarlo come sola luce pulsata o in combinazione con la radiofrequenza. Questa sua singolare e innovativa versatilità, assieme alla maggiore potenza, ci permette di agire sulle ghiandole di Meibomio in maniera molto più efficace.