“LE LENTI A CONTATTO ? NON SONO UN GIOCO“
Troppa leggerezza e superficialità nelle norme igieniche necessarie per un corretto uso delle lenti a contatto.
Soprattutto tra i più giovani, con grave rischio di andare incontro a gravi lesioni. Fino al trapianto di cornea.
Sono circa 2 milioni i portatori di lenti a contatto nel nostro paese,
ma 4 persone su 5 non le curano come dovrebbero, andando
incontro a problemi anche invalidanti e, qualche volta, irreversibili. Nei casi seri l’ unica soluzione resta quella del trapianto di cornea, con tempi di recupero molto lunghi, limitazioni all’ attività fisica e necessità di evitare in qualsiasi modo il rischio di traumi, cose queste assai pesanti da seguire soprattutto per i più giovani.
Quali sono questi casi gravi??!!
Ad esempio le lacerazioni o la cheratite microbica, grave infezione
della cornea derivante da traumi, malattie croniche dello strato
superficiale dell’ occhio, immunodeficienze ed anche dall’ uso errato di lenti a contatto.
Perché può essere utile questo articolo che molti potrebbero
credere solo un “terrorismo medico” ?!?!
Ogni giorno un italiano perde la vista a causa del cattivo o errato
uso delle lenti a contatto e questi danni irreversibili riguardano per
lo più i ragazzini. L’ appello dei Noi Oculisti non ha assolutamente
l’obiettivo di creare una sorta di terrorismo psicologico: tutt’altro,
visto che parliamo di un presidio medico utilissimo e che ha
raggiunto un livello tecnologico ottimo. Queste nostre parole sono
dettate dalla necessità di richiamare i più giovani ad un uso meno scorretto e disattento delle lenti a contatto:
– non lavarle con l’ acqua corrente
– non fare il bagno in mare o la doccia
– ricordarsi di non usarle di nuovo dopo averle rimosse senza prima pulirle
– mettere gli occhiali al primo disturbo
La maggior parte dei pazienti, soprattutto per questioni
economiche, preferisce lenti quindicinali o mensili, che ovviamente
necessitano di maggiori cure e attenzioni di quelle usa e getta
giornaliere.
QUANTO PESANO LE PATOLOGIE CORRELATE ALL’USO
ERRATO DELLE LENTI A CONTATTO:
E’ stato stimato che l’ incidenza annuale globale di cheratite infettiva in chi indossa lenti a contatto giornaliere è 4 casi ogni 10.000 persone, mentre sono ben 20 casi su 10.000 qualora siano in uso lenti ad uso prolungato. Il rischio di avere una ulcera corneale infettiva è quindi 4-5 volte maggiore in portatori di lenti mensili o prolungate rispetto a portatori di lenti ad uso giornaliero.
In caso di un portatore di lenti giornaliere che non osservi le norme
d’uso e le usi per un tempo più lungo di quello raccomandato, il
rischio infettivo sale a 10-15 volte rispetto a chi si attiene a tali
norme.
Diventa fondamentale non utilizzare le lenti a contatto durante il
sonno, per troppe ore consecutive ed in occasioni di bagni in mare, in piscina e docce nei luoghi pubblici. Si raccomanda di seguire le normali norme igieniche nella manipolazione delle LAC e di effettuare 1-2 volte all’ anno i controlli presso l’ oculista di fiducia.
DECALOGO PER L’USO DELLE LENTI A CONTATTO:
- Controllare sempre scrupolosamente la data di scadenza ed il tempo di uso corretto di lenti e liquidi per il loro lavaggio e conservazione
- Cambiare ogni 3-6 mesi il contenitore delle lenti
- Lavare ed asciugare bene sempre le mani prima di mettere e togliere le lenti
- Non conservare le lenti in una soluzione salina ma utilizzare sempre gli appositi liquidi
- Non utilizzare mai la saliva e/o l’acqua corrente, fonti di infezioni e parassiti
- Sciacquare e pulire spesso anche il porta-lenti utilizzando solo gli appositi liquidi
- Non scambiarsi mai le lenti “cosmetiche” per evitare contagio e trasmissione di infezioni
- Non dormirci mai
- Levare immediatamente le lenti al primo sintomo di fastidio e di lacrimazione, portando sempre con sé un paio di occhiali di scorta
- Fumo, alcol e droghe provocano danni a livello cellulare ed alterano la percezione di dolore e fastidio delle lenti
UN POCO DI STORIA:
La nascita della lente a contatto si fa risalire a Leonardo da Vinci,
che nel 1508 verificò che immergendo l’ occhio in una sfera
contenente acqua, esisteva un continuo ottico tra la superficie
interna della sfera di vetro e quella esterna della cornea.
Successivamente Cartesio, nel 1636 pubblica “La diottrica”, in cui
perfeziona l’idea di Leonardo, spiegando che un tubo riempito
d’acqua e appoggiato sulla cornea, avente una lente all’ estremità
che sia perfettamente sovrapponibile alla cornea stessa, annulla o
riduce le anomalie refrattive dell’ occhio.
Le lenti a contatto modernamente intese vanno fatte risalire alle
scoperte di A.E.Fick (Svizzera), E.Kalt (Francia), A.E.Muller
(Germania).
Queste lenti erano di materiale vetroso, ad appoggio sulla sclera, di diametro grande e mal sopportate fisiologicamente. Le prime lenti di materiale plastico si devono a 2 ricercatori americani, Dallos e Fleinbloom. I vantaggi rispetto al vetro sono immediati, diminuendo notevolmente il peso. Le prime lenti a contatto corneali rigide nascono nel 1950, aventi diametro inferiore a quello corneale, progettate di Bier.
Agli inizi degli anni 60’ due ricercatori cecoslovacchi, Lim e
Wichterle progettarono le prime lenti a contatto in idrogel, le
morbide. Alla fine degli anni 60’ iniziarono anche ad essere
utilizzate le prime lenti rigide ortocheratologiche e, allo scopo di
ridurre la miopia, dopo la loro rimozione venivano progettate ed
applicate durante il giorno con lo scopo di modificare il profilo
corneale. Le lenti per ortocheratologia nel 2002 hanno ricevuto l’
approvazione FDA per la correzione della miopia fino a 6 diottrie
con massimo di 1.75 diottrie di astigmatismo. Oggi le lenti per
ortocheratologia utilizzano materiali super permeabili all’ ossigeno e sono utilizzate per fini correttivi solo durante il sonno.